Originariamente Scritto da
Buzzi
Come l'hanno spiegata a me ha molto senso la cosa.
Un ingegnere informatico ha le stesse conoscenze dell'informatico, con la differenza che sono meno teoriche e più pratiche, oltre che più ampie (elettronica, chimica in primis). Il punto è che l'Italia è un mercato completamente differente dall'Europa: mentre qui l'ingegnere viene accostato all'informatico, con la possibilità di applicarsi anche a lavori di ingegneria elettronica, in Europa l'informatico va a dirigere gruppi di lavoro (mentre il programmatore è semplicemente un non laureato con doti informatiche) e l'ingegnere fa tutt'altro.
Poi sul discorso più ampio della scuola dobbiamo sempre evitare di cadere nell'errore di fare di tutta l'erba un fascio. Gli insegnanti sono quello che sono, ma questo varrebbe dappertutto, non è che noi Italiani come insegnanti siamo peggio in generale, anzi. Il problema è nel sistema, che risale ai primi del '900 e in cui le materie umanistiche sono ancora pesantemente preferite a quelle scientifiche: qual'è la differenza fra un classico e uno scientifico? Un paio di ore di matematica e il greco, fine. Un ragazzo che sa cosa vuole, che ne ha le doti e vorrebbe portarsi avanti col futuro alla fine è incoraggiato a fare una scuola di livello basso, fare tutto da autodidatta e poi all'uni soffrire per il lavoro ma con ferree conoscenze. Mentre io, che mi sono fatto 5 anni di superiori, oltretutto in uno sperimentale di informatica, ho imparato le basi del Java ma so a menadito la rivoluzione russa, il pensiero di Hegel o la vita di Foscolo cosa ne ho tratto? Niente, lo devi fare perché per accedere alle vere conoscenze devi fare così, non andrei mai in una di quelle scuole dove prendi 6 se sai scrivere il tuo Nome e Cognome, ho un certo rispetto per me stesso
Infine non ritengo la laurea un pezzo di carta, almeno non tutte. Purtroppo lo sono anche per la mentalità della gente, che spesso sceglie economia, medicina o altro in base ad aspettative economiche o perchè lo fanno gli altri, non valorizzando le proprie passioni, e così esce gente che non dovrebbe uscire. Aggiungici scienze della formazione e le altre lauree finte e se ne salvano poche...fortunatamente l'area scientifica, specialmente in alcune università come, ancora più fortunatamente, quella che al 99% frequenterò (Udine) sono ad altissimo livello e portano ad una formazione d'eccellenza anche in Europa. Ma tagliamo i fondi e vediamo quanto dura! Per fortuna la Gelmini stà per andarsene, con annesso il governo (IMHO).
EDIT: nemmeno 24 ore fa avevo cercato di farvi capire come la mia situazione sia critica a scuola, come non possa pensare a niente di peggiore e l'uni, a confronto, mi sembrerà una passeggiata.
Bene, eravamo in 10 in classe, ora si è saputo che il più bravo (che fino all'anno scorso aveva 9 e rotti in media e quest'anno nemmeno 7.5) della classe se ne va da domani. Già una situazione normalissima insomma...se non ci siete dentro non capite: magari vi hanno detto "siete in troppi, non si riesce a lavorare bene". Beh non rimanete mai meno di 20, a costo di cambiare classe! I professori impazziscono e credono che il loro compito sia solo quello di valutare, sempre oralmente e sempre richiedendovi l'eccellenza.
Credo che l'unica soluzione sia quella di passare al lato oscuro come il mio avatar...